Voli, le 10 compagnie aeree che fanno più soldi con gli extra

Voli, le 10 compagnie aeree che fanno più soldi con gli extra


Infine c’è stato anche un cambiamento nell’atteggiamento dei passeggeri. Come ha scritto Oag,i viaggiatori moderni sembrano più disposti a pagare per (certi) prodotti accessori come la disponibilità del Wi-Fi, l’intrattenimento a bordo, i dettagli dei posti, le mappe, la puntualità e persino l’impatto ambientale”.

La classifica

Nel 2022, la compagnia aerea britannica Jet2.com (la terza del paese) ha ottenuto il maggior profitto dai servizi accessori, registrando una media di 84,72 dollari di servizi venduti per passeggero. Tra gli i servizi extra preferiti la selezione dei posti e l’aggiunta di bagagli da stiva, che rappresenta da solo un terzo del loro intero fatturato. Seguono Qatar Airways con 72,23 e la low cost statunitense Allegiant (67,74 dollari). A scorrere la top ten spuntano poi Spirit, con 67,71 dollari per passeggero, Frontier con 66,24, Sun Country con 56,64 e ancora Air Canada con 54,65 dollari seguita a stretto giro da United (54,62 dollari). Chiudono Jet Blue (53,24) e Hong Kong Express (52,52 dollari).

Passando invece al peso dei servizi ancillari sul fatturato totale della compagnia, non stupisce che ai primi dieci posti ci siano dieci compagnie low cost. In vetta Wizz Air con il 56%, seguita da Frontier con il 54,9%, Spirit (54,3%), Allegiant (51,3%), Viva aerobus (44,8%) e Ryanair Group (44,7%). Concludono la classifica Volaris con 42,9%, Gol (33%), Easyjet (31,4%) e Pegasus (30,8%).

In termini di servizi preferiti, un sondaggio firmato Skyscanner lo scorso autunno conferma che al vertice della classifica si colloca la selezione del posto, seguita dall’assicurazione sul volo o sul viaggio, i bagagli extra, il cibo, l’intrattenimento, l’upgrade di classe e, in fine, l’accesso alle lounge aeroportuali. Negli anni le compagnie hanno tentato di allargare la rosa degli ancillari, a volte spingendosi davvero oltre, e dovendo tornare sui propri passi. È il caso di Ryanair che nel 2010 tentò di far pagare l’uso delle toilette o dei servizi di stampa della carta d’imbarco a pagamento in aeroporto.



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di Simone Cosimi www.wired.it 2023-11-04 16:00:00 ,

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